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Perdí

Il principio della buona politica

di Salvatore Natoli

Per Platone, in definitiva, il principio della buona politica è quello di educare filosoficamente la classe dei Reggitori. Classe, questa, che va ciclicamente rinnovata. Inoltre occorre far sì che in essa entrino a farne parte solo le migliori menti della Città, non prima però di aver compiuto una certa età – in cui si presuppone essi abbiano raggiunto una più piena maturità. Costoro dovranno essere scelti nell’ottica dell’interesse congiunto della collettività e dovranno giungere al potere immuni da qualsivoglia sentimento corruttore. Ciò potrà avvenire solo se essi saranno stati allevati con tutti i crismi di un’equilibrata educazione. In questo senso, il miglior governante per Platone non è tanto chi vorrebbe ma chi potrebbe diventarlo. Poiché il primo vuole il potere solo per accrescere il proprio prestigio personale e per salvaguardare i propri interessi. Diversamente il secondo può e deve raggiungere il potere non perché lo voglia, bensì perché vi è costretto dalla necessità di non far governare chi è peggiore di lui e che perciò potrebbe nuocere soltanto alla propria Città. Quella del filosofo Reggitore, perciò, non è tanto una vocazione quanto una missione a cui adempiere per ragioni di forza maggiore. Ovvero per realizzare la propria utopia: un governo di uomini o di un sol uomo – il che è piuttosto indifferente per Platone stesso – che si dimostrino, alla prova dei fatti, dei buoni nocchieri.

L’immagine simbolica e altamente evocativa del buon nocchiero ricorre nella Repubblica a testimonio dell’importanza fondamentale di avere a capo della Città ideale un buon nocchiere o comunque sia dei buoni nocchieri, i quali sappiano trarre in salvo la nave dello Stato dalle degenerazioni del potere.

Salvatore Natoli    www.asia.net

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