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Perdí

Medico Ospedaliero

di Giovanni Leoni

L’adolescenza è la stagione della vita dove prevalgono  le passioni e gli ideali, la curiosità del futuro, la ricerca di esempi a cui fare riferimento, un mondo fantastico costruito su ipotesi logicamente realizzabili.
Nei giovani il desiderio di fare il medico  emerge  mentre ancora si è a scuola   e gli interessi cominciano ad allargarsi oltre il personale perimetro relazionale per dedicarsi  a realtà in divenire.
Gli esempi dell’essere medico possono essere diretti o indiretti.
Fra i primi il più comune l’assistenza ad un parente o ad un amico malato, spesso si tratta di un  genitore.
Improvvisamente  l’ospedale è un posto diverso dove vive una persona a noi cara strappata alla sua intimità . Fra quelle fredde pareti, in mezzo all’odore dei disinfettanti, il medico in camice bianco assume un ruolo carismatico per l’impegno che esprime, per il rispetto che incute alle figure che lo circondano, per la comprensione e dedizione che dimostra alle persone che soffrono.
E’ un professionista che ha deciso in piena libertà di dedicare la vita al servizio dei suoi simili, la sua scelta lo porterà a costante contatto con le cose che tutti temono di più : la malattia e la morte.  Se l’esempio di medico incontrato  è  positivo il processo di identificazione ed il desiderio di emulazione può essere molto forte.
Si entra in tal caso fin dalla prima visita in rapporto  con una persona a cui diamo accesso alla nostra intimità ma che  ci trasmette  in cambio un interesse diretto, una persona che ci segue o addirittura ci opera nel corso del ricovero per riportarci infine alla nostra vita normale.
La fiducia è totale come la certezza di aver trovato qualcuno che si preoccupa per noi, e che anche se non è presente fisicamente come un genitore, per certi versi si comporta come tale.
Ci si rende conto che si è in presenza di un professionista diverso.
Nel dottore si deve riconoscere la cultura, l’umanità,  lo spirito di sacrifico , la resistenza fisica e psichica a stress non comuni per una causa nobile,  non finalizzata di principio al denaro od allo status sociale, che sono eventualmente una conseguenza e non un fine ultimo.
Fra gli esempi indiretti  troviamo la rappresentazione della realtà ospedaliera dei media, in particolare della serie di telefilm americani. Per essere avvincenti e con un ritmo che tenga lo spettatore attaccato al video l’ambiente descritto per eccellenza  è quello chirurgico (Grey’s Anatomy), ma recentemente anche il Pronto Soccorso (E.R.),  e la medicina interna (Dr. House) hanno riscosso un grande successo. L’ospedale è un  mondo di ambienti tecnologici  e personaggi  descritti  con le loro problematiche e le loro debolezze,  un adeguato risalto è  dato alla anche loro componente idealistica professionale.  Per me che faccio il chirurgo generale, direi che le serie attuali  sono più realistiche di quelle degli anni 70 ed 80 per il tasso di problemi, rivalità , violenza ed invidie che sono intrinseche ad un lavoro di squadra come quello ospedaliero.
Le serie  italiane  sono più lente,  la filmografia (Alberto Sordi – Gabriele Ferzetti , Enrico Maria Salerno, Adolfo Celi) ,  mi ha sempre lasciato un velo di tristezza. Ho sempre voluto fare il Dr. Gannon (Medical Center – serie tv anni ’70) non il Dott. Tersilli (Sordi).
Ma poi com’è la realtà ?
Sui media  passano a volte servizi in cui la sanità è descritta come una fonte di sperperi e ruberie, di ingiustizie sociali, medici macellai (con tutto il rispetto per la categoria dei macellai ma riporto solo una uscita infelice che mi fa ancora male)  e pazienti barellati nei pronto soccorso in attesa di un letto che non c’è con a lato i parenti in piedi stremati.

Cari maturandi, vi aspetta un test di accesso  a medicina  con regole assolutamente da rivedere, che penalizza  i meno dotati di cultura generale, e che magari sono più ricchi di umanità, dedizione al prossimo ed alla scienza medica, e depositari di questa curiosa forma di attrazione verso la cura dell’uomo sofferente.

Alcune riflessioni: 1) il corso di studi per diventare medico ospedaliero è il più lungo e pesante di tutte le professioni  6+5 o 6+6 anni.   2)  finiti gli studi trovare un posto adeguato alle vostre aspirazioni, anche se nel profondo del vostro cuore pensate che voi andrà bene, non è così semplice.
3)  considerate che non ci sono solo le specialità dei telefilm americani,  quindi compatibilmente con quello che sentite dentro,  fate quindi un minimo di indagine di mercato e cercate di capire ,con realismo, non solo cosa vi attrae di più ma cosa potete fare.
ci sono branche mediche  meno famose ma assolutamente interessanti e più sicure in termini di occupazione.
valutate  attentamente le possibilità di studi all’estero e  visto che adesso  siete a scuola  studiate bene l’inglese che è la lingua internazionale scientifica.
riflettete su quanto siete disposti a sacrificare per la vostra carriera della vostra vita privata.

In ospedale troverete un universo a sè stante con tante regole non scritte, che vive 24 ore al giorno, in una mutazione infinita.
Storie e drammi, il telefono che squilla sempre, e continue domande che aspettano risposte.
Siete abituatl alle notti in piedi in discoteca ? Meglio per voi,  vedrete in seguito l’alba dalle finestre della corsia dopo una notte di guardia.
Vi piacciono le scene intense degli interventi d’urgenza ? Sarà meno gradito quando vi butteranno giù dal letto a casa vostra in chiamata in reperibilità.
Vi piace stare al pc ? Vi troverete a fare i programmatori per buona parte del vostro tempo e non sarà divertente, visto che non potete fare tutti i radiologi…

Prima o poi un vostro paziente morirà e dovrete andare ad affrontare i suoi parenti,  e rivivrete per un momento  tutti i vostri lutti personali.

Sappiate che recentemente i medici sono stati messi sotto accusa con una drammatica  impennata del numero della cause  quasi non esistessero le complicanze e la morte  in medicina e chirurgia.
I medici devono avere  una assicurazione per lavorare ma le assicurazioni non sono obbligate per legge  a prendere i medici come clienti e sempre più le grosse compagnie abbandonano il ramo  sanità considerandolo un mercato negativo.

Fermo restando che nessuno è infallibile ma che si deve sempre tendere al migliore risultato in particolare per chi tratta della vita e della salute dei suoi simili,  secondo una commissione d’inchiesta parlamentare del 2011 nel 98.8% dei casi il procedimento viene archiviato senza alcuna condanna per gli operatori .

Ma nell’ultimo anno peraltro in Italia vi sono state 20.000  cause intentate a medici a fini risarcitori, e sappiate che un solo procedimento avvelena la vita a voi ed alla vostra famiglia  per 3-5 anni.

Dovrete essere preparati a sopportare anche  questo.

Io rifarei tutto dall’inizio e la mattina sono contento di andare al lavoro, ma non faccio testo, e comunque  non dite che non vi ho avvertito.

Notiziario OMCeO Venezia   1/2013   pag.  22-25

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