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Perdí

Orario di lavoro dei medici. Gli eroi sono stanchi

Leoni Consiglio18 NOV – Gentile direttore,
in data 25 novembre 2015 sarà applicata anche in Italia la Direttiva Europea sul riposo obbligatorio dopo il turno di lavoro anche per i medici ospedalieri che, grazie al titolo attribuito loro di Dirigenti avevano conseguito, per contratto , la condanna di dover rimandare il sonno a data ed ora da destinarsi. Per legge dello stato italiano, censurata dall’Europa, i dirigenti possono e spesso devono “derogare” dal dormire , in particolare dopo una prestazione d’urgenza notturna, un’inflessibile organizzazione del lavoro e la carenza di organici dovuta ai risparmi ed ai blocchi delle assunzioni li costringe a lavorare per un tempo potenzialmente indefinito. Può sembrare assurdo ma e’ così ed e’ tuttora così, in particolare per i medici ospedalieri di alcune specialità: tutti quelli collegati all’urgenza.

Infatti quando leggete Blocco del turnover, pensionamenti non rimpiazzati, ed osservate la diminuzione dei medici in organico come mantenimento in vita di reparti con pochi letti e pochi medici sappiate che gli obblighi di servizio restano invariati, e questo sistema ha causato una situazione da incubo per molti colleghi.

Tuttora succede di ritrovare di mattina ai monitor un radiologo chiamato in reperibilità durante la notte, per il semplice motivo che la sua presenza in servizio al mattino e’ prevista con esami gia’ programmati e non e’ sostituibile, un internista che per spirito di servizio si trattiene per aiutare i colleghi nel controllo dei ricoverati dopo aver fatto la notte nel reparto più pesante in assoluto e piu’ importante come intensità’ e numero di ricoveri quale la Medicina ,magari per accelerare le dimissioni del mattino che servono a recuperare i “suoi” pazienti dispersi e ricoverati in “appoggio” in altri reparti. Per non parlare degli Urgentisti di Professione : Pronto Soccorso Anestesia e Rianimazione : lì vale il principio dei turni ravvicinati e degli orari “integrati…”

Ed i chirurghi che hanno operato di notte pensate forse che finita la sala abbiano la mattina libera ? Sbagliato. Li ritroverete spesso magari in corsia od in ambulatorio almeno fino alle 14.00 perche’ allo stato hanno anche loro incarichi previsti non cedibili. E questo credetemi con piccole variazioni vale per tutti gli ospedali italiani . Se poi consideriamo la concentrazione nella nostra provincia delle urgenze Neurochirurgiche , Neurologiche , Cardiochirurguche e Cardiologiche Gastroenterologiche , e delle altre specialita’ dei polittraumi all’Ospedale dell’ Angelo si puo’ ben immaginare un orario di lavoro per intensita’ di cure e dai contorni indefiniti , finche’ serve…

Il Veneto viene ripetutamente citato come regione virtuosa, di riferimento come numero e qualità’. di prestazioni , nonostante la presenza di lamentele per le liste di attesa, ma con la spesa più bassa in Italia per il personale.

La realtà e che molto lavoro e’ di fatto volontariato medico, ore straordinarie “accantonate a migliaia a livello regionale ” ormai neanche piu’ pagate perché la soglia massima annuale per alcuni colleghi e’ già stata superata, ma fatte lo stesso, perchè si pensa più ai pazienti ed al lavoro che ci si e’ scelti che a se stessi ed alla propria famiglia.

Gli urgentisti sono la categoria contrattualmente più debole sotto questo aspetto, così motivati e disponibili per natura, selezionati in base alla resistenza alla fatica, alla dedizione al dovere, si confrontano ogni giorno con i casi più difficili, totalmente assorbiti dal problema, incuranti del tempo che scorre.

E’ avvilente poi leggere che per loro e’ stato inventato il “riposo frazionato” , che in fondo si possono riposare un po’ prima ed un po’ dopo un’ urgenza, che le ore passate in servizio di reperibilità sono da considerare periodo di riposo visto che non si è timbrati : per gli specialisti della branche chirurgiche più dure quelli che sanno che di notte almeno una chiamata a volte due e’ statisticamente certa , Chirurghi Generali, Neurochirughi, Ortopedici su tutti, significa una mobilita’ limitata con l’ospedale sempre in mente, una vita contraddistinta dal sistematico controllo del telefono , dove persino andare al supermercato deve essere considerato l’ingresso in una possibile zona d’ombra per la linea , rimandare sport e cene fuori con gli amici , niente alcool, a letto presto, stress di riflesso per la famiglia, a volte dormire separati dal coniuge, lontano dai bambini per non disturbarne il loro sonno.

Da stanchi si sbaglia di più, e allo stato vi sono opinioni difformi e “interpretabili ” per l’efficacia della copertura legale: le assicurazioni copriranno medici che lavorano ancora , senza riposare, dopo un turno regolamentare?
E tutto questo avviene per soldi, per motivi economici.

Quando si legge come si spendono i denari degli italiani , per le tangenti, per le pensioni d’oro, per le ruberie varie e poi penso a come si risparmiano su questi servizi e su queste persone in cui veramente particolare e’ la dedizione per chi soffre non posso che notare l’assurdità della vita e la profonda ingiustizia, mi consolo pensando che comunque il tutto non scalfisce minimamente il senso di missione nella professione che contraddistingue il nostro essere medici.

Per tutti questi colleghi di prima linea. perchè le loro condizioni di vita e di lavoro tornino umane , chiedo il sostegno di tutti gli altri colleghi , ospedalieri , del territorio della libera professione e naturalmente di tutti cittadini, potenziali pazienti, a cui questi sforzi sono da sempre dedicati.

Mi sento in dovere a questo proposito di porgere le sentite condoglianze dell’Ordine a tutte le famiglie colpite nel più profondo dai fatti terroristici di Parigi, per i morti, per i feriti, in particolare alla famiglia della nostra concittadina Dr.ssa Valeria Solesin, un abbraccio a tutti gli “Urgentisti” francesi medici, infermieri, poliziotti, vigili del fuoco, persone comuni, che hanno dato il meglio di se stessi per degli sconosciuti anche in questa occasione, come al solito, come sempre.

Giovanni Leoni
Presidente OMCeO Provincia di Venezi

da quotidianosanità.it  18/11/2015

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